Le domande nella terapia centrata sulla soluzione costiutiscono lo strumento principale per aiutare il cliente a sviluppare dei cambiamenti. Ci soffermiamo nuovamente sulla domanda del miracolo che è senzaltro la domanda più importante dell’intero modello. La domanda del miracolo orienta il cliente verso uno stato futuro in cui il problema è risolto. Vediamo meglio come viene formulata e sviluppata nella relazione con il cliente.

La domanda del miracolo

La domanda può essere formulata come segue: “Ora vorrei porle una domanda un po’ diversa, per la quale dovrà usare l’immaginazione. Immagini di tornare a casa e di andare a dormire dopo la seduta di oggi. Mentre dorme avviene un miracolo e il problema che l’ha portata qui è risolto, così (schioccando le dita). Poiché accade mentre dorme, lei non sa che si è verificato il miracolo. Cosa pensa che sarebbe la prima piccola cosa che, domani mattina, le indicherebbe che durante la notte c’è stato un miracolo e che il problema che l’ha portata qui è risolto?”

Di volta in volta si verificano le cose più incredibili. Il cliente inizia a sognare una realtà alternativa e a sperare. Poi inizia a dare dettagli del modo in cui sarà diverso e, mentre descrive i cambiamenti, comincia a sorridere, siede più eretto e sembra illuminarsi.

Per de Shazer questo era il dono più importante che poteva fare al suo cliente: la speranza e la percezione delle possibilità. Ciò che è più sorprendente è che i “quadri del miracolo” sono decisamente realistici, dettagliati e raggiungibili nel contesto della vita del cliente.

Le domande nella terapia centrata sulla soluzione

Un’altra domanda utile può essere: “Qual è l’ultima volta che questo miracolo è avvenuto almeno un po’?”

Ora che il cliente ha un’immagine del “miracolo”, è il momento di trasformarlo in un “costruttore di miracoli”. Il primo passo consiste nel trasformare una piccola parte di miracolo in realtà e aiutare il cliente ad immaginare cosa cambierà quando riuscirà a far avverare il miracolo.

Va notato che le domande sono proposte in modo da suggerire non solo che il miracolo possa avvenire, ma anche che il cliente possa comportarsi diversamente: si chiede “quando” si verificherà il miracolo, non “se”. “Cosa farebbe diversamente?” presto si trasforma in “Cosa farà diversamente?”. La ripetizione delle domande è mirata a produrre risposte ripetute. Quando il cliente ripete le risposte a tali domande in forma affermativa, fa propria l’idea di produrre quei cambiamenti comportamentali.

Conclusione

Utilizzando l’immaginazione per esplorare un futuro in cui il problema è risolto, il cliente costruisce una visione della sua vita senza difficoltà e inizia a riconoscere le risorse per realizzarla. Le domande successive, come quella sul “piccolo miracolo” già avvenuto, rafforzano l’idea che il cambiamento sia possibile e che il cliente sia l’attore principale. La speranza e la possibilità diventano, quindi, il punto di partenza per un percorso di crescita e cambiamento.sereno. In questo modo, la terapia si sposta dal concentrarsi sul problema alla ricerca di soluzioni pratiche e raggiungibili. Il terapeuta funge da guida, facilitando il cliente nel riconoscere e valorizzare le proprie risorse interiori.

La terapia centrata sulla soluzione e l’uso della domanda del miracolo offrono un potente strumento di empowerment, in cui il cliente diventa protagonista del proprio cambiamento.